domingo, 11 de mayo de 2014

Scajola, l'ultima follia per la bella Chiara: "Il seggio europeo per pagarle l'affitto a Montecarlo"

Occhi chiari, bionda, bel fisico.E’ difficile restare indifferenti a Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, donna affascinante, tanto da finire spesso sulle riviste monegasche ed essere citata nel 2010 nel libro Women of Monaco, in cui compaiono le 11 donne più belle residenti nel Principato.   La signora, 43 anni, ex modella, risiede a Monaco da ben prima che il marito scegliesse di rispondere con la latitanza alla sentenza per concorso esterno in associazione mafiosa di stampo ’ndranghetistico. E lì vive ancora adesso, sebbene l’ordinanza di custodia cautelare sia arrivata mentre era fuori dall’Europa, probabilmente a Dubai dal marito. Anche se stando alle sue dichiarazioni entro domani dovrebbe consegnarsi agli inquirenti reggini.  


LE EUROPEE
L’impresa dell’indifferenza non è di certo riuscita all’ex ministro degli Interni e dello Sviluppo economico Claudio Scajola. Che, come sintetizza il gip, era completamente «asservito» al suo volere. E stando a quanto scrivono i pm nell’integrazione alla richiesta di custodia cautelare, aveva piegato alla volontà di stare accanto alla donna, anche le sue aspirazioni politiche. A cominciare dalla candidatura alle europee, che avrebbe avuto conseguenze anche economiche, nel rapporto con la Rizzo.
La sintesi più chiara è forse nell’intercettazione del 4 aprile 2014, riportata in forma sintetica: «Claudio chiama Chiara e parlano della soluzione migliore affinché Claudio possa darle 15.500 euro da dare come anticipo per l'affitto di un nuovo appartamento senza che risulti il suo nome. Claudio dice che per lui era meglio aspettare un po’ di tempo perché se lo candidano, la sua elezione sarebbe molto probabile, per la certezza devono aspettare il 25 di maggio, e comunque con la carica di europarlamentare lui potrà darle una grossa cifra per la copertura delle spese della casa». E comunque, «in caso di mancata candidatura Forza Italia gli proporrà un incarico di prestigio e anche in questo caso l'incentivo economico sarebbe importante. Claudio ribadisce che il ritardo di un mese, mese e mezzo porterebbe più tranquillità di copertura finanziaria».  


LO SFOGO
In realtà, la candidatura sta già sfumando come annuncia il portavoce di Forza Italia, Toti. L’ex ministro si mostra sereno con la Rizzo: «Chiara dice che ha visto una intervista di Toti, lui ribatte che ha già risposto con un’altra intervista al Corriere della Sera». Con la moglie, invece si sfoga: «Claudio - scrive il gip nel suo provvedimento - chiama la moglie e le racconta l'incontro con Confalonieri e Letta con i quali si è lamentato della situazione che si è sviluppata, e li ha minacciati che se non si risolve il problema fa scoppiare un casino indimenticabile. Claudio non ha bisogno di persone che lo raccomandano, ha bisogno di sapere se lo rispettano altrimenti è guerra aperta». La sintesi del pm di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, non lascia molti dubbi: «La reazione scomposta di cui si rende protagonista lo Scajola, nel momento in cui realizza di essere stato estromesso dal novero dei candidati, è la migliore conferma del particolare interesse, non solo personale, verso quell’ambito politico sovranazionale, particolarmente appetibile per le ricadute economiche che è in grado di garantire, anche a favore della moglie del Matacena».

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